Tecniche di fertirrigazione in agricoltura
La tecnica di fertirrigazione per via radicale su tutte le colture agricole ha lo scopo ben preciso: di alimentare le piante attraverso la pompa dei vegetali o meglio le radici, attraversando tutto il sistema vascolare delle piante fino ad arrivare per via xilematica a tutti gli organi (foglie, gemme, frutti). Il mercato oggi richiede frutti e ortaggi sempre di maggior pezzatura, colore, elevato grado delle caratteristiche organolettiche con particolare riferimento al sapore. Per ottenere questi risultati si sono studiate, per tutte le colture frutticole e orticole le fasi fenologiche in cui intervenire in funzione della cultivar (epoca di intervento e numero degli interventi). Gli interventi vengono effettuati durante lo sviluppo e crescita delle piante fino alla raccolta dei prodotti ortofrutticoli. Con nutrienti da applicare con la fertirrigazione e con dosaggi e tempi ben definiti da un manuale di comportamento. Tutti i nutrienti atti ad alimentare le piante attraverso le radici sono il frutto di una ricerca molto accurata.
Le piante sono fortemente selettive nei confronti delle molecole dei concimi applicati in fertirrigazione, preferiscono quelle ove ci sono elementi che non interferiscono con la permeabilità delle radici. Ad esempio: assenza di solfuri, cloruri, carbonati, solfati. I quali disattivano le pompe cellulari in termini di osmosi.
La fertirrigazione pertanto è una tecnica di gestione della nutrizione, a garantire vantaggi agronomici ed ambientali delle produzioni sia biologiche che convenzionali. Interessando anche la gestione del terreno e della sua fertilità in particolare su terreni a tessitura prevalentemente sabbiosa e poveri di sostanza organica. La tecnica prevede riduzione dei concimi chimici di sintesi utilizzando nutrienti organici solubili stabilizzati fluidi ad alto contenuto amminoacidico. I colloidi dell’argilla e il carbonio organico sono i trasportatori degli elementi nutritivi in radice in termini di azoto, fosforo, potassio. Ma possono essere utilizzate molecole nutrizionali con capacità di scambio ionico ecocompatibili, indipendentemente, atte allo scopo. Attraverso una buona conduzione della fertirrigazione si può gestire l’assorbimento dei nutrienti nei frutti, nonché l’assorbimento dell’acqua allo scopo di incrementare il residuo secco dei prodotti ortofrutticoli che corrisponde a una migliore serbevolezza e fragranza.
Diminuendo la quantità di acqua con l’aumento del residuo secco, si riducono inoltre le problematiche legate alle fisiopatie della frutta. Si può ipotizzare che, a breve, il consumatore avverta la necessità di scegliere non solo prodotti biologici o convenzionali, ma quelli che offrono maggiori garanzie di qualità nutrizionale ed igienico sanitarie e di rispetto dell’ambiente. Si può aprire una competizione valida se i prodotti biologici diventano durevoli, realizzando un modello agricolo di sostituzione dove i mezzi tecnici di sintesi vengono rimpiazzati da altri la cui base chimica è organica. Base organica che comunque contiene azoto, fosforo, potassio di estrazione naturale.